“Nel 1950 eressi una specie di monumento di pietra per esprimere cosa la Torre significava per me”
“Qui sta la comune pietra
Il cui prezzo è assai modesto.
Quanto più è disprezzata dagli stolti,
Tanto più è amata dai saggi!”
“Il tempo è un fanciullo – che gioca a dadi – il regno del fanciullo. Questi è Telesforo, che vaga per le oscure regioni del cosmo, e dal profondo risplende come una stella. – Indica la via alle porte del sole e alla terra dei sogni.”
Sulla terza faccia, quella prospiciente il lago, lasciai, per cosi dire, che fosse la pietra stessa a parlare, in una iscrizione latina. Si tratta più o meno di citazioni da testi di alchimia. Eccone la traduzione:
“Sono orfano, solo; eppure mi trovo dovunque. Sono Uno, ma opposto a me stesso. Sono giovane e vecchio al tempo stesso. Non ho conosciuto né padre né madre, perché hanno dovuto trarmi dal profondo come un pesce. O perché sono caduto dal cielo come una pietra bianca. Vago per boschi e monti, ma sono nascosto nell’intimo dell’uomo. Per tutti sono mortale, eppure il mutare dei tempi non mi tocca.”

Carl Gustav Jung, Ricordi, Sogni, Riflessioni, Bur Rizzoli, 2016
Foto in evidenza: elaborata a partire dal testo di Jung tramite l’utilizzo dell’intelligenza artificiale Midjourney