Ecco la postfazione al mio primo libro di poesia Visioni d’abbandono pubblicata sul blog Zona di disagio:

Di Giusi Sciortino conoscevo già il bel romanzo d’esordio L’obiettore di coscienza (Eretica edizioni, 2019), sorta di basso continuo bernhardiano che in sé conteneva già la tentazione poematica, almeno tanto quanto questo Visioni d’abbandono, prima raccolta poetica dell’autrice, conserva nelle sue pagine una riconoscibile tensione alla prosa. Può risultare forse strumentale mettere in dialogo opere appartenenti a generi diversi come sono queste ma, forse, le possibilità di lettura di entrambe ne escono arricchite. Se il romanzo era una storia di reclusione e solitudine, diciamo allora che le poesie qui racchiuse compiono un cammino contrario di emancipazione e fuga. Ma emancipazione da cosa? Da una storia d’amore e dal portato di dolore che la sostanzia, verrebbe da rispondere. Questa sembra essere la principale chiave di lettura, diciamo pure la colla che tiene insieme le liriche (ma è poi giuste definirle così? Ci torneremo sopra tra poco).
Visioni d’abbandono è un romanzo…
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