Terzo opercolo: “Uccellini o uccellacci?”

Ecco il numero di maggio di Ce.S.P.O.L.A., “notiziario” periodico mensile cartaceo di carattere satirico. Il mio articolo: un Elogio del pappagallo, Uccellini o Uccellacci? per la rubrica di cronache fantastiche Opercoli:

Oggi sembra del tutto naturale, ma quando esperimenti genetici realizzarono la nuova specie di pappagalli umanoidi di dimensioni gigantesche e occhi cerchiati di giallo che conversa, scrive e parla correntemente le lingue, Bulgakov in persona sarebbe impallidito. I soliti complottisti sollevarono obiezioni asimoviane basate sull’ipotesi di una possibile ribellione a danno del genere umano: i volatili antropomorfi, invece, programmati per obbedire docilmente ai comandi ricevuti, non hanno mai avuto bisogno di gabbie. Dai pappagalli umanizzati è stata totalmente estirpata la cattiveria, ovvero pensieri e parole non in linea con le linee guida stabilite dall’apposito Comitato Scientifico della Pace Universale. Dotati di smisurato ego animalesco e di memoria sovrumana che li rende campioni dell’eloquio, i pappagalli sono maestri nel giudizio, non concepiscono la possibilità del dubbio, non manifestano mai un’opinione divergente, e perciò infondono fiducia e sicurezza; hanno poca originalità, anzi nessuna, eppure sono bravissimi nel cucire assieme nozioni e rielaborarle alla bisogna. A una pappagalla poeta è stato conferito un prestigioso premio letterario, ma poi si è scoperto che i suoi poemi erano traduzioni approssimative di sonetti shakespeariani. In seguito all’episodio, l’intera categoria dei pappagalli è stata oggetto di una feroce campagna denigratoria che li ha accusati di plagiare sistematicamente capolavori del passato. Sollevati da ogni calunnia, i pappagalli sono stati riabilitati davanti all’opinione pubblica e premiati per l’indefessa opera di divulgazione di autori cancellati dai programmi scolastici, e altrimenti negletti, come Tolstoj e Dostoevskij. Secondo i piani del Ministero della Santa Scienza, le creature sono destinate nei prossimi vent’anni a sostituire del tutto gli esseri umani nelle attività più ripetitive e a scarso valore aggiunto, ovvero quelle culturali. Perfetti per l’insegnamento, i pappagalli operano già come speaker radiofonici, conduttori televisivi, scrittori, giornalisti. Non si può che rimanere estasiati dal loro operato. A Pasqua sono stata ospite del mio amico giornalista, nella sua bella villetta in stile liberty nel quartiere Maggiolina, a Milano. Che bella accoglienza m’ha riservato! Un pranzo luculliano, invocazioni al biscione e soprattutto una visita al suo personale allevamento di pappagalli “intellettuali”, i più intelligenti in circolazione. Senonché, ho inavvertitamente lasciato la porta della veranda aperta e uno degli esemplari ha tentato la fuga, evento più unico che raro. Purtroppo, il corpo grosso e sgraziato, non adatto al volo, ha fatto sì che l’animale (così lo definisco, poiché di certo in lui è rimasta una spiacevole selvatichezza) non arrivasse molto lontano. Non dimenticherò mai lo sguardo pietoso del volatile e poi quell’urlo straziante, una specie di verso, un assordante, spaventoso “CIIIIIIIIIIIIIIIP”.

Giusi Sciortino

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