In visita alla Reggia di Monza

Una giornata festiva non troppo tiepida è l’occasione ideale per visitare la Reggia di Monza, con la Villa Reale, i meravigliosi giardini e il parco. Progettata come residenza estiva, vi risiedettero Umberto I e la moglie e cugina Margherita di Savoia. Lo stile neoclassico, l’influenza napoleonica e austriaca ne fanno un gioiello.

Un finto Umberto I coi baffi all’insù avvisa i visitatori di stare attenti al parquet: “questo parquet ha un suo perché”, dice in posa con una nidiata di bambini. In effetti, i pavimenti intarsiati in legno sono stupendi, maestosi i lampadari, bellissimi la biblioteca, gli appartamenti Liguria appartenuti alla contessa di Genova, la sala da ballo.

Vedo una porticina socchiusa che conduce a una scaletta: era il passaggio segreto che di notte il re imboccava per montare in groppa al cavallo che l’avrebbe condotto dall’amante.

“Matrimonio d’interesse”, informa me e i miei due amici la guida. Certo, ci sono pure tra la gente comune questo tipo di inciuci, figuriamoci tra regnanti.

Dopo l’uccisione di Umberto, il figlio chiuse la villa e gli arredi furono trasferiti a Roma. Il simbolo di Medusa, una delle Gorgoni, che ogni tanto ricorre tra le decorazioni, sembra quasi un monito a ricordare la mutevolezza delle umane sorti.

Giusi Sciortino

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