Weekend di sole, buono per sperimentare l’ospitalità valtellinese. Nascono belle amicizie tra riottosi d’ispirazione complottista, sia che si tratti dell’opposizione a un regime sfascista oppure all’abbattimento di un ponte per far largo a una rotonda. Arrivo a Teglio, paese dei pizzoccheri lambito dall’Adda nei pressi di Sondrio; Ivana accoglie me e l’altra amica nella sua dimora e corre a impastare la farina di grano saraceno. Ha movimenti decisi e secchi quando modella, stende e taglia la pasta. Ci vogliono tanto burro, bitto e patate per fare un buon piatto della specialità locale. Manca la verza, una dimenticanza. Ivana vorrebbe insegnarmi, mi ricorda mia madre, dico “mai stata una brava casalinga”. “Saprai fare altro”, mi consola lei. Verissimo. Il cibo è delizioso.

Ivana ha gli occhi azzurri; sorride mentre parla della sua vita, il lavoro, i figli, gli alpini, tutto un mondo, la gioventù, la vita felice, semplice. Le piace parlare in dialetto, un poco la capisco. Fa: “Mi son fatta inscì, italiano studià poc”. Dopo il pranzo andiamo tutte e tre su, alla volta di Prato Valentino. Saliamo di quota tra terrazze che ospitano vigneti e ulivi, addirittura qualche palma. Poi la pineta, le conifere. La vista dall’alto spazia dalle vette innevate e i boschi dell’Alpe Mara ai pascoli e i borghi della valle. Passeggiamo tra case in pietra e piccole baite in cui una volta si raccoglieva il latte. La neve non si è ancora sciolta completamente. Apprendo che i rami secchi delle betulle sono ottimi per accendere il fuoco, però non bisogna conservarli a lungo, marciscono. Al bando ogni spreco. Dopo una visita alla torre di Teglio e a Palazzo Besta, ci dirigiamo verso Tirano, alle porte della Svizzera. I sentieri di montagna furono un tempo battuti da contrabbandieri di frontiera. Immagino amori tra spregiudicati avventurieri e belle clandestine. Poi scopro la basilica della Madonna di Tirano, santuario mariano dall’inaspettato tripudio di stucchi e decorazioni di gusto barocco, mentre, a pochi passi dalla chiesa, un nostalgico ciuf ciuf annuncia il Trenino rosso del Bernina (patrimonio Unesco) diretto a St. Moritz. È quasi il tramonto, ora di rimettersi in viaggio. Da un telefono echeggiano le note de Il silenzio di Nini Rosso. Un pensiero malinconico scompare tra le nuvole fucsia.

Che meraviglia la Valtellina, 🤩🤩. Da piccola ma anche quando sono diventata più grande, quando passavo le vacanze in montagna, la Valtellina era il luogo delle mie vacanze. Tirano, Bormio, Santa Caterina Valfurva, Livigno, ecc. posti meravigliosi, cibo buonissimo e un’aria così pulita e pura che si può trovare solo in montagna, 🤩.
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Esatto! Tornerò sicuramente
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