Continuo a visitare luoghi sacri, per i profani avrò sempre tempo. In molti luoghi mi è sbarrato il cammino, la mia personale discesa agli inferi, potrei dantescamente definirla. Mi trovo nei pressi di Porta Ticinese, non ho intenzione di fare nessun tour, però, visto che ci sono… Trovo aperta la basilica di Sant’Eustorgio nell’omonima piazza: entro. Anticamente si chiamava basilica trium magorum, e, in effetti, tradizione vuole che la chiesa conservi le reliquie dei tre Magi, a quanto pare trasportate da Costantinopoli a Milano proprio da Sant’Eustorgio. Ciò che ne rimane si trova nella cappella dei Magi. Oltre a diverse opere d’interesse artistico, polittici marmorei, frammenti di affreschi, cappelle e monumenti funebri, si possono ammirare le rovine dell’antica basilica paleocristiana su cui Sant’Eustorgio fu edificata.

Dato che sono di passaggio, mi dirigo verso San Lorenzo Maggiore (basilica palatina nell’antica Mediolanum) o San Lorenzo alle Colonne. Le Colonne (famoso luogo di ritrovo milanese) testimoniano l’origine imperiale della città. Interessante la struttura della basilica con le quattro torri campanarie e la cupola (al momento in rifacimento). Apprezzo la volta della Cappella di San Sisto. La vista esterna dal parco delle Basiliche, o piazza Vetra è particolarmente suggestiva.

Chiudo con il Tempio Civico di San Sebastiano, in via Torino, dalla struttura perfettamente cilindrica che richiama il Pantheon romano. Bello l’organo a canne, i dipinti e gli affreschi, come il S. Sebastiano, copia della tela del Foppa. Pare la chiesa fu voluta da Carlo Borromeo come atto votivo per la peste. Sono attirata dai medaglioni votivi a forma di cuore dedicati a Santa Rita, patrona delle cause impossibili. Accendo una candelina e lascio una piccola offerta. Chissà. Prego, per questi tristi tempi, per i miei piccoli fatti. Ogni cuore ne contiene un altro.
