Anche un fine settimana di febbraio può essere buono per il mare. Non sono un’esperta di navigazione e gergo marinaro, tutt’altro, però non posso dire di no a una gita in barca, alla scoperta di Porto Venere, meravigliosa perla della costa ligure celebrata, tra gli altri, da Eugenio Montale. Tra le mura del Castello Doria e la Chiesa di San Pietro, è possibile scorgere la cosiddetta Grotta di Byron, insenatura di una ventina di metri che pare sia stata rifugio e fonte d’ispirazione per la scrittura del poema Il Corsaro pubblicato nel 1814. George Gordon Noel Byron, sesto barone di Byron, celebre poeta britannico, incarnò perfettamente con la sua vita all’insegna dell’avventura, del viaggio e della trasgressione l’ideale romantico. Abile nuotatore, da Porto Venere raggiunse a nuoto il suo amico Shelley a San Terenzo in una traversata di ben otto chilometri. Ecco qui il primo canto di The Corsair in lingua originale e con una mia personale versione italiana:
I.
“O’er the glad waters of the dark blue sea,
“Our thoughts as boundless, and our souls as free,
“Far as the breeze can bear, the billows foam,
“Survey our empire and behold our home!
“These are our realms, no limits to their sway—
“Our flag the sceptre all who meet obey.
“Ours the wild life in tumult still to range
“From toil to rest, and joy in every change.
“Oh, who can tell? not thou, luxurious slave!
“Whose soul would sicken o’er the heaving wave;
”Not thou, vain lord of wantonness and ease!
“Whom slumber soothes not—pleasure cannot please—
“Oh, who can tell, save he whose heart hath tried,
“And danc’d in triumph o’er the waters wide,
“The exulting sense—the pulse’s maddening play,
“That thrills the wanderer of that trackless way?
“That for itself can woo the approaching fight,
“And turn what some deem danger to delight;
“That seeks what cravens shun with more than zeal,
“And where the feebler faint—can only feel—
“Feel—to the rising bosom’s inmost core,
“Its hope awaken and its spirit soar?
I.
“Sulle acque serene del mare blu scuro,
“I nostri pensieri e i cuori sconfinati e liberi
“Trasportati dal vento e dai flutti
“Contemplano un impero, posseggono una patria!
“Questo è il nostro regno illimitato,
“Il vessillo che sventola, lo scettro a cui tutti obbediscono.
“La vita tumultuosa divisa
“Tra affanni e soste, è gioiosa a ogni mutamento.
“Chi può dire lo stesso? Non certo tu, schiavo degli agi
“La cui anima si schianterebbe alla prima onda alta.
“Neanche tu, fatuo signore di lascivia e lussi
“Che dal riposo non trae più piacere né calma.
“Chi può dirlo, se non colui che ha provato,
“Nella danza trionfale sull’oceano immenso,
“Il fremito eccitante – il folle battito del polso,
“Che prende il vagabondo sulla via senza orme?
“Può dirlo chi ama la battaglia imminente,
“E muta in diletto ciò che per gli altri è minaccia;
“Chi ricerca ciò che il codardo rifugge,
“E laddove il più debole cadrebbe,
“Lui invece sente in petto la speranza e lo spirito ridestarsi.

The castle is beautiful ❤️
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It is!
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