Il mio nuovo libro esce il 25 maggio per l’editore Transeuropa, è già possibile pre-ordinarlo qui oppure qui. L’ho scritto nella primavera del 2020, dopo aver strappato tutte le poesie (tentativi di poesie, dovrei dire piuttosto) fino ad allora scritte. Ero letteralmente isolata in un monolocale della periferia di Milano, in più il cuore a pezzetti. Facevo indigestione di versi, leggevo e scrivevo, di giorno e di notte. La poesia mi ha aiutato a metabolizzare tutto, comprendere ed elaborare le mie visioni di abbandono. Ce l’ho fatta a resistere. Ne è uscita fuori un’opera che mi piace molto. Copio la sinossi:
“Visioni d’abbandono è un romanzo in versi prima ancora che una raccolta poetica: del romanzo ha i rimandi e le stazioni, la suspense e la catarsi. Dell’abbandono, forse la più terribile delle dimensioni, ci vengono mostrate le visioni, la sequenza quotidiana di gesti e umori, le cose della realtà. La Via crucis di un amore è tracciata attraverso quadri minimalisti di spietata concretezza, che ricercano nelle parole un cammino di emancipazione e fuga dal portato di dolore che le sostanzia. Parole che hanno la consistenza della carne e nella carne vengono inevitabilmente incise.”
Zurumpat! 